Figurativas 2017 MEAM

Figurativas 2017

Figurativas 2017 MEAM

Ecco la presentazione della mostra Figurativas 2017 da parte di José Manuel Infiesta, Presidente della Fundación de las Artes y los Artistas di Barcellona. La presentazione è in spagnolo ed io ne ho fatto una traduzione approssimativa ma spero efficace per gli amici italiani.

“Con la nostra mostra internazionale “Figurativas 2017“, ancora una volta, avremo l’immensa soddisfazione di godere dell’esperienza spettacolare di raccogliere le migliori opere realiste realizzate nel mondo.

Il concorso Figurativas della «Fundación delle Arti e Artistas» è diventata già un classico nel panorama artistico internazionale che raccoglie al suo interno tutti i campi e le tecniche dell’arte figurativa.

Ciò che differenzia questa competizione rispetto a tante altre, è che la sua filosofia non è solo dare premi. Ciò che mi interessa maggiormente, infatti, non sono nè i premi nè i nomi dei vincitori. Infatti, dietro questa iniziativa, vi è una forte politica di acquisto, di borse di studio e di collaborazioni che vede arricchire la collezione permanente della Fondazione delle Arti e degli Artisti (Fundación delle Arti e Artistas) di circa cento opere ogni anno.

Quello che stiamo facendo non è dunque solo chiamare a partecipare alla competizione artisti provenienti da tutto il mondo, bensì anche, e soprattutto, creare un nocciolo duro, un luogo reale, una casa, un centro fisico, non virtuale, dove la realtà del movimento dell’arte figurativa contemporanea possa materializzarsi e crescere.

Dunque non solo collezioni virtuali, che si possono visionare online, bensì luoghi reali, fatti concreti, dipinti che si possono ammirare da vicino, di cui si possono vedere le pennellate una ad una, le sculture. La collezione della nostra Fondazione, di cui il Museo Europeo di Arte Moderna di Barcellona (il MEAM), è già una realtà innegabile. Forse l’unica realtà dell’arte figurativa contemporanea. E tutto questo insieme di pezzi, dietro ognuno dei quali vi è un artista che dà tutto per il suo lavoro, è già una rappresentazione fedele di ciò che costituisce la «movida» l’arte attuale, ora. Quando dico “ora” intendo adesso, in questo momento, arte di oggi. Non intendo nemmeno la fine del ventesimo secolo, ma completamente e categoricamente l’arte dei giorni nostri, l’arte contemporanea del primo terzo del secolo.

Naturalmente, come tutti gli esseri umani, possiamo fare errori e prendere abbagli, perché ogni giudizio è per definizione del tutto aprioristico, arbitrario. Il tempo ci dirà, perché il tempo mette sempre tutto al giusto suo posto. Per noi, ciò che ci muove è una passione per l’arte che non possiamo nè vogliamo nascondere, e che giustifica i tanti sforzi e le tante difficoltà che affrontiamo in questa sfida. E questa passione si riflette poi nel fatto che senza altri mezzi economici se non quelli derivanti dalle attività del museo, abbiamo gradualmente rafforzando un progetto che sta diventando sempre più potente e ha acquisito dimensioni internazionali.

Ogni anno, quando rendiamo pubblica la lista dei vincitori, c’è sempre qualcuno che esprime la propria delusione e dicendoci che nella selezione dei vincitori non c’è più la qualità degli anni precedenti. Ma quando, di anno in anno, montiamo la mostra di tutte le opere selezionate e i nostri occhi vedono tutti insieme tutti i lavori selezionati, proviamo sempre una grande soddisfazione interiore che deriva dalla coscienza di contemplare uno dei set più interessanti di tutto il panorama del mondo dell’arte contemporanea.

E quest’anno, ancora una volta, proverò le stesse sensazioni mentre camminerò nella mostra nel suo complesso, per i collegamenti tra i dipinti e le sculture, un centinaio di pezzi selezionati tra i più di duemila presentati, non potrò fare a meno di essere orgoglioso della qualità che abbiamo raggiunto. E mi scuso con gli artisti che meriteranno di essere qui ma che la giuria, per qualsiasi motivo, ha rifiutato.

Non lo nego: mi commuovo al pensiero dei miei sforzi, degli sforzi delle persone della mia squadra e, soprattutto, dei tanti artisti che non hanno nulla e che non guadagneranno nulla, e che pure danno il massimo del loro impegno per essere qui presenti in mezzo a noi, a partecipare a questo evento che sta esponendo la «Fundación delle Arti e Artistas». Perché si sentono, così, come noi, orgogliosi di partecipare a un progetto che ci unisce tutti in una passione comune che ha un nome breve ma potente: l’Arte.

Grazie a loro, grazie a tutti voi, grazie alle migliaia di artisti che hanno partecipato quest’anno in entrambe le chiamate, grazie a tutti questi sforzi, quella che vi presentiamo ora qui è il meglio dell’arte figurativa contemporanea.

José Manuel Infiesta
Presidente
Fundación de las Artes y los Artistas

 

Quella sopra è la mia traduzione italiana della presentazione del Presidente José Manuel Infiesta della mostra Figurativas 2017 della Fundación de las Artes y los Artistas che sul sito della Fondazione è solo in spagnolo.

Mi scuso anticipatamente per qualunque errore di traduzione. Non esitate a comunicarmi correzioni all’indirizzo email sara.calcagno@gmail.com

Articolo originale: Figurativas – Volvemos en 2017