Copy after Todorovitsch - by Sara Calcagno

Studying Todorovich


Dear friends, just a little study after a painting by Joseph Todorovich representing a red-haired young girl outdoor in plein sun and with closed eyes. I love this portrait, I find it poetic and full of magic. If you wish to commission me a portrait, I would love to paint an impressionistic painting.. I love the feeling of freshness and colors of impressionistic portraits.

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Studiare Roberto Ferri..


Dopo diversi studi su Rembrandt, Velazquez ed ultimamente, uno su Caravaggio .. è arrivata la volta di Roberto Ferri.

Roberto Ferri è uno dei pittori  contemporanei  che preferisco,  i suoi dipinti hanno una forza ed un’energia che pochi pittori riescono ad eguagliare.. E, come se non bastasse, ho la immensa fortuna di averlo come maestro. Con  lui ho già fatto diversi master di pittura, l’ultimo la scorsa primavera.

E siccome, quando si ha a che fare con un pittore così straordinario, non si smette mai di imparare … eccomi a studiare ora uno dei suoi capolavori.

Ho iniziato con il disegno di uno stupendo cavallo di un suo dipinto molto grande:  I Cavalieri dell’Apocalisse (Roberto Ferri 2011).. Un’opera che a suo tempo vidi anche dal vero, a Roma.

Il dipinto di Roberto Ferri è  un capolavoro. Spero che vi piaccia (almeno un po’) anche il mio disegno.

Studiare i giganti della storia dell’Arte e dell’Arte Contemporanea è sicuramente un modo per imparare al  meglio e ai massimi livelli.. A me piace molto. Inoltre imparare dai grandi mi sta insegnando tantissimo. Ogni copia è per me  come una lezione privata, ogni studio una conversazione sull’arte con , di volta in volta, Rembrandt, Velazquez, Ferri… Insomma, meraviglioso!

Disegnare questo cavallo di Roberto Ferri è stato impegnativo, tale e tanta è la bellezza dell’originale. Spero di esserci riuscita, almeno in parte..

 

 

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Il Salmagundi Club


Fondato nel 1871, il Salmagundi Club è un’organizzazione no profit ed una delle più antiche associazioni artistiche in tutti gli Stati Uniti.

Situato all’interno di un elegante edificio storico nel Greenwich Village, nel centro di New York, il Club offre programmi tra cui corsi d’arte, esposizioni, dimostrazioni di pittura e aste d’arte durante tutto l’anno per i soci e per il pubblico.

Il Salmagundi Club include tre gallerie, una biblioteca, un elegante salotto d’epoca e un ristorante e bar con tavoli da biliardo d’epoca. Tutte le strutture sono a disposizione per eventi speciali e affitti privati.

Il Club possiede una collezione di oltre 1500 opere d’arte che copre la sua storia di 140 anni e ha una adesione di circa 850 artisti e committenti. Tra i suoi membri ci sono stati importanti artisti americani come Thomas Moran, William Merritt Chase, Louis Comfort Tiffany, N.C. Wyeth e Childe Hassam. Oggi il Club si basa su questa eredità, fornendo un centro per la rinascita dell’arte figurativa in America.

La storia del Salmagundi Club

Il Salmagundi Club è nato nel 1871 da uno schizzo nello studio di Johnathan Scott Hartley che nel 1917 acquistò questa casa della metà del XIX secolo come la sua seconda casa. Fu citata nel 1957 per la sua particolarità architettonica dalla Society of Architectural Historians e dalla Municipal Art Society.

Originariamente costituita come Salmagundi Sketch Club nel 1871, il Club ha adottato il suo nome attuale un centinaio di anni fa, dopo che Washington Irving pubblicò il suo pot-pourri di spirito e di saggezza intitolato “The Salmagundi Papers”. Il nome serve anche per la sala da pranzo del famoso “Salmagundi Stew“.

Il Club promuove un clima di convivialità che incoraggia discussioni sull’arte e altri argomenti e porta ad amicizie durature sia tra i membri artisti e committenti. Mentre i membri sono soprattutto i residenti della zona dei tre Stati, i Salmagundian si trovano in tutti gli Stati Uniti e il Canada, così come in luoghi lontani come Londra, Amsterdam e Lisbona.

Nel corso degli anni il club è stato il luogo di ritrovo singolare per grandi artisti come Childe Hassam, William Merritt Chase, Howard Pyle, N.C. Wyeth, Louis Comfort Tiffany, Ogden Pleisner e molti altri. I soci onorari hanno incluso luminari come Sir Winston Churchill, Buckminister Fuller, Paul Cadmus, Al Hirschfeld, Thomas Hoving e Schuyler Chapin.

A breve farò la traduzione e trascrizione in italiano di un’interessante intervista a Tim Newton, Presidente del Salmagundi Club.

www.salmagundi.org

 

Figurativas 2017 MEAM

Figurativas 2017


Figurativas 2017 MEAM

Ecco la presentazione della mostra Figurativas 2017 da parte di José Manuel Infiesta, Presidente della Fundación de las Artes y los Artistas di Barcellona. La presentazione è in spagnolo ed io ne ho fatto una traduzione approssimativa ma spero efficace per gli amici italiani.

“Con la nostra mostra internazionale “Figurativas 2017“, ancora una volta, avremo l’immensa soddisfazione di godere dell’esperienza spettacolare di raccogliere le migliori opere realiste realizzate nel mondo.

Il concorso Figurativas della «Fundación delle Arti e Artistas» è diventata già un classico nel panorama artistico internazionale che raccoglie al suo interno tutti i campi e le tecniche dell’arte figurativa.

Ciò che differenzia questa competizione rispetto a tante altre, è che la sua filosofia non è solo dare premi. Ciò che mi interessa maggiormente, infatti, non sono nè i premi nè i nomi dei vincitori. Infatti, dietro questa iniziativa, vi è una forte politica di acquisto, di borse di studio e di collaborazioni che vede arricchire la collezione permanente della Fondazione delle Arti e degli Artisti (Fundación delle Arti e Artistas) di circa cento opere ogni anno.

Quello che stiamo facendo non è dunque solo chiamare a partecipare alla competizione artisti provenienti da tutto il mondo, bensì anche, e soprattutto, creare un nocciolo duro, un luogo reale, una casa, un centro fisico, non virtuale, dove la realtà del movimento dell’arte figurativa contemporanea possa materializzarsi e crescere.

Dunque non solo collezioni virtuali, che si possono visionare online, bensì luoghi reali, fatti concreti, dipinti che si possono ammirare da vicino, di cui si possono vedere le pennellate una ad una, le sculture. La collezione della nostra Fondazione, di cui il Museo Europeo di Arte Moderna di Barcellona (il MEAM), è già una realtà innegabile. Forse l’unica realtà dell’arte figurativa contemporanea. E tutto questo insieme di pezzi, dietro ognuno dei quali vi è un artista che dà tutto per il suo lavoro, è già una rappresentazione fedele di ciò che costituisce la «movida» l’arte attuale, ora. Quando dico “ora” intendo adesso, in questo momento, arte di oggi. Non intendo nemmeno la fine del ventesimo secolo, ma completamente e categoricamente l’arte dei giorni nostri, l’arte contemporanea del primo terzo del secolo.

Naturalmente, come tutti gli esseri umani, possiamo fare errori e prendere abbagli, perché ogni giudizio è per definizione del tutto aprioristico, arbitrario. Il tempo ci dirà, perché il tempo mette sempre tutto al giusto suo posto. Per noi, ciò che ci muove è una passione per l’arte che non possiamo nè vogliamo nascondere, e che giustifica i tanti sforzi e le tante difficoltà che affrontiamo in questa sfida. E questa passione si riflette poi nel fatto che senza altri mezzi economici se non quelli derivanti dalle attività del museo, abbiamo gradualmente rafforzando un progetto che sta diventando sempre più potente e ha acquisito dimensioni internazionali.

Ogni anno, quando rendiamo pubblica la lista dei vincitori, c’è sempre qualcuno che esprime la propria delusione e dicendoci che nella selezione dei vincitori non c’è più la qualità degli anni precedenti. Ma quando, di anno in anno, montiamo la mostra di tutte le opere selezionate e i nostri occhi vedono tutti insieme tutti i lavori selezionati, proviamo sempre una grande soddisfazione interiore che deriva dalla coscienza di contemplare uno dei set più interessanti di tutto il panorama del mondo dell’arte contemporanea.

E quest’anno, ancora una volta, proverò le stesse sensazioni mentre camminerò nella mostra nel suo complesso, per i collegamenti tra i dipinti e le sculture, un centinaio di pezzi selezionati tra i più di duemila presentati, non potrò fare a meno di essere orgoglioso della qualità che abbiamo raggiunto. E mi scuso con gli artisti che meriteranno di essere qui ma che la giuria, per qualsiasi motivo, ha rifiutato.

Non lo nego: mi commuovo al pensiero dei miei sforzi, degli sforzi delle persone della mia squadra e, soprattutto, dei tanti artisti che non hanno nulla e che non guadagneranno nulla, e che pure danno il massimo del loro impegno per essere qui presenti in mezzo a noi, a partecipare a questo evento che sta esponendo la «Fundación delle Arti e Artistas». Perché si sentono, così, come noi, orgogliosi di partecipare a un progetto che ci unisce tutti in una passione comune che ha un nome breve ma potente: l’Arte.

Grazie a loro, grazie a tutti voi, grazie alle migliaia di artisti che hanno partecipato quest’anno in entrambe le chiamate, grazie a tutti questi sforzi, quella che vi presentiamo ora qui è il meglio dell’arte figurativa contemporanea.

José Manuel Infiesta
Presidente
Fundación de las Artes y los Artistas

 

Quella sopra è la mia traduzione italiana della presentazione del Presidente José Manuel Infiesta della mostra Figurativas 2017 della Fundación de las Artes y los Artistas che sul sito della Fondazione è solo in spagnolo.

Mi scuso anticipatamente per qualunque errore di traduzione. Non esitate a comunicarmi correzioni all’indirizzo email sara.calcagno@gmail.com

Articolo originale: Figurativas – Volvemos en 2017